L’Anniversario della liberazione d’Italia è fra le festività nazionali retribuite da tutti i contratti di lavoro, per cui i dipendenti – pur avendo un numero superiore di giorni di riposo – avranno la stessa retribuzione in busta paga. Chi invece lavora il 25 aprile avrà la giornata pagata con una maggiorazione, che varia a seconda del contratto nazionale di lavoro (CCNL) applicato. Stesso discorso per il 1° maggio.
Vediamo esattamente come funziona il pagamento delle due festività in busta paga.
Festività del 25 aprile in busta paga
Il 25 aprile 2023 cade di martedì, quindi viene riconosciuta la maggiorazione per le festività solo nel caso in cui il dipendente non goda della giornata di riposo. In sostanza ci sono due possibili casistiche:
- chi non lavora il 25 aprile, godendo quindi della festività, alla fine del mese prenderà lo stesso stipendio pur avendo lavorato un giorno in meno, perché la festività è retribuita;
- chi lavora il 25 aprile prenderà uno stipendio più alto, perché la festività è una giornata pagata in misura superiore rispetto alle normali giornate lavorative (l’entità della maggiorazione dipende dalle previsioni del contratto di lavoro applicato e varia a seconda che il lavoro festivo sia o meno compensato da una giornata di riposo aggiuntiva).
Maggiorazione 25 aprile in busta paga
La maggiorazione per chi lavora il 25 aprile dipende dalla tipologia di contratto applicato (maggiorazione per festività o straordinario festivo). Per esempio:
- nel commercio la giornata lavorata comporta una retribuzione più alta del 30%,
- i metalmeccanici guadagnano il 50% in più,
- i dipendenti publici prendono il 30%.
Attenzione: la maggiorazione si applica anche il dipendente recupera la giornata lavorata con un’altra di riposo. In questo caso, però, non cambia il numero di giornate lavorate nel mese.
- Se il dipendente lavora il 25 aprile e poi recupera stando a casa il 26 aprile: ipotizzando che il contratto di riferimento preveda per che la festività del 25 aprile sia pagata il 30% in più, in busta paga avrà una maggiorazione pari al 30% calcolato su una giornata lavorativa; in altre parole avrà lo stesso numero di giorni lavorati rispetto alle altre mensilità, ma con una giornata pagata più delle altre.
- Se il dipendente lavora il 25 aprile e non prende poi un giorno di riposo aggiuntivo: in busta paga avrà una giornata intera di lavoro in più rispetto a quelle ordinariamente previste, pagata con il 30% di maggiorazione.
Pasqua e Pasquetta
Per le due festività di Pasqua e Pasquetta si è applicato un meccanismo simile ma non identico.
In linea di massima, chi in questi due giorni non ha lavorato, alla fine del mese avrà lo stipendio pieno. Chi invece ha lavorato avrà la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario o festivo.
Tuttavia, dal momento che la Pasqua cade sempre di domenica, in genere la maggiorazione prevista è quella per il lavoro domenicale, anche se i contratti possono prevedere condizioni migliorative.
Tutte le feste 2024 retribuite in busta paga
Concludiamo ricordando quali sono le festività tendenzialmente riconosciute da tutti i contratti di lavoro:
- lunedì 1° gennaio: Capodanno,
- sabato 6 gennaio: Epifania,
- giovedì 25 aprile: Festa della Liberazione,
- mercoledì 1° maggio: Festa del Lavoro,
- domenica 2 giugno: Festa della Repubblica,
- giovedì 15 agosto: Ferragosto (Assunzione di Maria),
- venerdì 1° novembre: Ognissanti,
- domenica 8 dicembre: Immacolata Concezione,
- mercoledì 25 dicembre: Natale,
- giovedì 26 dicembre: Santo Stefano,
- Santo Patrono della città in cui si trova il luogo di lavoro,
- Lunedì dell’Angelo (Pasquetta).
Pasqua non viene elencata perché cade sempre di domenica, già festivo.