Guida all’incentivo “Resto Al Sud” per Attività e Professionisti nel Mezzogiorno

L’agevolazione Resto al Sud sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Meridione, nelle aree del cratere sismico del Centro e nelle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

L’agevolazione “Resto al Sud” è una misura del governo per incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno. È stato introdotto dal Decreto Legge del 20 giugno 2017, n. 91, nell’ambito delle misure finalizzate per favorire la crescita economica del Mezzogiorno. La gestione è stata affidata ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa. Successivamente la platea dei beneficiari è stata ampliata anche alle aree del cratere sismico del Centro e alle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

Inizialmente la misura era rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ma la Legge di Bilancio del 2021 ha allargato l’età massima fino a 55 anni. I fondi disponibili ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.

L’agevolazione è attiva nei seguenti territori:

  • Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
  • nelle aree del Centro colpite dal sisma: Lazio, Marche, Umbria; 
  • nelle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

A cinque anni dalla sua nascita, l’incentivo ha aiutato la nascita di più di 14mila imprese finanziate e più di 51mila posti di lavoro. Con oltre 400mila domande presentate a Invitalia, gli investimenti attivati sono pari a quasi un miliardo di euro per 766 milioni di agevolazioni erogate. La regione più attiva è la Campania (7.042 imprese), seguita subito dopo dalla Sicilia (2.192). Fanalino di coda la Calabria (1.960).

Requisiti

All’inizio la misura era destinata ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’età massima è stata poi allungata fino a 55 anni. Per le aree del cratere sismico del Centro non ci sono limiti d’età nei 24 Comuni dove il 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile. Non sono previsti bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla presentazione.

Per presentare domanda e richiedere l’agevolazione è necessario:

  1. avere un’identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accedere alla piattaforma;
  2. accedere all’area riservata e compilare online la domanda, caricando business plan e allegati;
  3. avere una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Alla fine della compilazione della domanda e dell’invio di tutti i documenti necessari, la piattaforma assegnerà un protocollo elettronico

Per richiedere i contributi sono necessari i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 e i 55 anni;
  • residenti nei territori dove è attiva la misura o trasferiti entro 60 giorni dall’eventuale approvazione della domanda (entro 120 giorni per coloro che risiedono all’estero);
  • no rapporto di lavoro a tempo indeterminato per la durata del finanziamento;
  • no titolari di altra attività di impresa in esercizio a partire dal 21 giugno 2017;
  • no beneficiari, negli ultimi 3 anni, di altre misure nazionali per l’autoimprenditorialità;
  • hanno o intendono costituire imprese individuali o società (cooperative comprese) con sede legale nelle zone dove è attiva l’agevolazione:
    • attività già costituite: con data di nascita successiva al 21 giugno 2017;
    • attività costituende: entro 60 giorni (120 per chi è residente all’estero) all’esito positivo della domanda.

Anche i liberi professionisti che non risultano titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella richiesta, potranno chiedere i contributi di “Resto al Sud” (il codice Ateco non deve essere uguale fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).

Cosa finanzia

Le attività finanziabili dai contributi “Resto al Sud” sono:

  • le attività produttive per i seguenti settori: industria, artigianato, trasformazione prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • le forniture di servizi per imprese e persone;
  • attività legate al turismo e al commercio;
  • attività libero professionali (sia di tipo individuale che societario).

Le attività agricole sono invece escluse.

Sono coperte fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50mila euro per ogni richiedente. Nel caso di società composte da quattro soci, il finanziamento può arrivare fino a 200mila euro, mentre per le imprese esercitate in forma individuale il massimo è di 60mila euro.

È inoltre previsto un ulteriore contributo per supportare il fabbisogno circolante:

  • 15mila euro per le ditte individuali e le attività professionali individuali;
  • fino a 40mila euro per le società.

I contributi saranno erogati solo al completamento del programma di spesa. 

Spese ammesse

Le spese che rientrano nei finanziamenti sono le seguenti:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (fino al 30% massimo delle spese);
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • programmi di informatica e servizi per informazione, comunicazione e tecnologie;
  • 20% massimo per spese di gestione tra cui:
    • materie prime;
    • materiali di consumo;
    • utenze;
    • canoni di locazione, di leasing;
    • assicurazioni.

Non sono invece comprese le spese per la progettazione, per le attività promozionali, per le consulenze e per il personale dipendente. 

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e sono suddivise così:

  • 50% contributo a fondo perduto
  • 50% finanziamento bancario, con garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono totalmente a carico di Invitalia.

I tempi di erogazione sono di 30 giorni dalla data di ricezione dell’istanza completa di tutta la documentazione necessaria. Per il finanziamento a saldo, invece, è di 60 giorni, perché viene erogato a seguito di un sopralluogo per verificare gli investimenti effettuati e le spese che sono state sostenute.

Resto Qui

“Resto qui” è un’estensione di “Resto al Sud” e interessa solo i seguenti territori:

Aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 – Lazio, Marche, Umbria. Per i 24 Comuni dove il 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile non è previsto nessun limite d’età per i richiedenti.

Isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro Nord:

  • isole minori marine:
  • Campo nell’Elba;
  • Capoliveri;
  • Capraia;
  • Giglio;
  • Marciana;
  • Marciana Marina;
  • Ponza;
  • Porto Azzurro;
  • Portoferraio;
  • Portovenere;
  • Rio;
  • Ventotene;
  • isole lagunari e lacustri:
  • Isole della laguna veneta: Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni;
  • Isole della laguna di Grado: Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo;
  • Isole del lago d’Iseo: Monte Isola;
  • Isole del lago di Garda;
  • Comacina (lago di Como);
  • Isola d’Orta – San Giulio;
  • Isole del lago Trasimeno: Isola Maggiore e Isola Polvese;
  • Isole Borromee: Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni.

 

 

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